Non un carrellata di racconti, ma una conversazione fra due uomini che raccontano, divagano, si perdono e si ritrovano nei loro scambi, si lasciano andare a ricordi, pensieri, calembour linguistici.
Un'opera che si basa sull'affabulazione, sulla bellezza e sulla magia del narrato, sulle storie che si intrecciano e si sfiorano, si uniscono e si lasciano seguendo un solo denominatore comune: la stazione ferroviaria.
Terra di nessuno, luogo di arrivo e partenza, di incontri e di addii.
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